Riabilitazione digitale: un’esigenza attuale per un sistema sanitario più efficace e accessibile

L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e neurologiche, la maggiore attenzione alla salute muscolo-scheletrica e post-traumatica rendono la riabilitazione un ambito sempre più centrale e cruciale per la salute pubblica [1].

Ma la riabilitazione tradizionale riesce davvero a rispondere alle esigenze attuali?

 

Le criticità del modello riabilitativo tradizionale

Il sistema riabilitativo tradizionale mostra oggi numerosi limiti.

L’accesso e la continuità terapeutica sono spesso compromessi da liste d’attesa molto lunghe e da difficoltà logistiche, soprattutto per persone fragili o che vivono in aree periferiche. Questo porta a interruzioni nei percorsi terapeutici, con impatti negativi sull’efficacia del trattamento [2].

La personalizzazione del percorso riabilitativo è ancora troppo rigida: mancano strumenti per adattare dinamicamente la terapia alle specifiche condizioni e ai progressi del singolo paziente. Tutto questo, unito a modalità poco coinvolgenti, rende difficile mantenere alta la motivazione nel lungo periodo.

Anche sul piano del monitoraggio e della valutazione clinica ci sono carenze importanti: spesso non si raccolgono dati in modo strutturato, rendendo difficile confrontare, migliorare e valorizzare i risultati.

Allo stesso tempo, i professionisti sanitari affrontano un sovraccarico di lavoro amministrativo che lascia poco spazio all’analisi clinica e al follow-up, elementi cruciali per un percorso riabilitativo di qualità.

Infine, un aspetto troppo spesso trascurato è quello dell’alfabetizzazione sanitaria: la comprensione da parte dei pazienti delle informazioni sanitarie è cruciale per una riabilitazione efficace e una partecipazione attiva [3].

 

I bisogni concreti

Le esigenze cambiano a seconda di chi vive il percorso riabilitativo, ma tutte convergono verso la necessità di un approccio più flessibile, informato e supportato dalla tecnologia.

Per i pazienti, è fondamentale sentirsi coinvolti attivamente, poter accedere alla terapia anche da casa o in modalità flessibile, e ricevere feedback semplici e comprensibili sui propri progressi.

I professionisti sanitari, invece, necessitano di dati affidabili e oggettivi per valutare l’efficacia degli interventi, strumenti che li supportino nella pianificazione della terapia e che riducano il tempo speso in attività ripetitive a basso valore, liberando così tempo clinico da dedicare al paziente.

Le strutture sanitarie, infine, cercano soluzioni che ottimizzino le risorse, aumentino l’efficienza dei processi e garantiscano la tracciabilità e il monitoraggio dei risultati senza sacrificare la qualità delle cure.

 

Quali caratteristiche deve avere una soluzione davvero efficace?

Per rispondere in modo efficace alla crescente domanda di riabilitazione, anche in contesti con risorse limitate, è necessario adottare soluzioni digitali che garantiscano [4]:

  • Oggettività, attraverso la misurazione continua e precisa dei parametri motori;
  • Personalizzazione, con protocolli che si adattano dinamicamente al paziente;
  • Accessibilità, grazie alla possibilità di svolgere la terapia da remoto con supporto continuo;
  • Adesione e motivazione, favorite da interfacce coinvolgenti e feedback motivazionali;
  • Integrazione, per essere compatibili con i flussi di lavoro esistenti dei terapisti e delle strutture;
  • Analisi dati, per trasformare ogni utilizzo in un’opportunità di apprendimento clinico e scientifico.

 

Soluzioni digitali

Numerosi studi dimostrano che le tecnologie digitali – dalle piattaforme software ai dispositivi indossabili – migliorano significativamente l’accessibilità delle cure, aumentano il coinvolgimento dei pazienti e generano dati oggettivi a supporto dei percorsi riabilitativi [5].

Il magazine PharmaStar ha dedicato un numero interamente alla Digital Medicine (Magazine 17, luglio 2023 [6]), sottolineando come i sistemi digitali, inclusi dispositivi indossabili e piattaforme digitali, stiano trasformando la riabilitazione in un processo più continuo, intelligente e centrato sul paziente. In particolare, l’uso combinato di sensori di movimento e applicazioni interattive, come i cosiddetti “serious games”, consente non solo di erogare sessioni terapeutiche più coinvolgenti, ma anche di raccogliere una grande quantità di dati sullo stato funzionale del paziente. Questi dati, che riguardano parametri motori, fisiologici e neurologici, vengono poi elaborati con l’ausilio di algoritmi di intelligenza artificiale per supportare il clinico nel definire percorsi riabilitativi sempre più mirati ed efficaci. Grazie a queste innovazioni, la riabilitazione digitale si sta affermando come una soluzione integrata che copre vari momenti, dalla prevenzione al training, dalla terapia alla valutazione, portando la cura direttamente a casa del paziente e favorendo un approccio più centrato sulle sue esigenze individuali. In particolare, i programmi di riabilitazione digitale hanno ottenuto risultati clinici paragonabili a quelli della fisioterapia tradizionale, ma con tassi di partecipazione e aderenza più alti [7].

 

Le sfide nell’introduzione nella pratica medica di soluzioni digitali

Nonostante il potenziale, l’introduzione della riabilitazione digitale nella pratica quotidiana non è priva di ostacoli.

L’introduzione nella pratica medica ed assistenziale della riabilitazione digitale è un obiettivo che richiede impegno e tempo. Le soluzioni di riabilitazione digitale di provata efficacia non possono rimanere limitate all’ambito della assistenza privata, ma devono trovare impiego allargato a tutta la sanità, soprattutto quella pubblica, per evitare sia fenomeni di iniquità di accesso basati sulla disponibilità economica, che di perdita di opportunità di salute da parte del paziente stesso.

Allo stesso tempo, i professionisti devono essere messi in condizione di utilizzare queste tecnologie in modo sicuro e consapevole, con strumenti, ambienti, contenuti e dispositivi certificati, coerenti con la loro destinazione d’uso e in linea con le evidenze scientifiche, le linee guida e le best practices del settore.

 

La direzione è chiara

Oggi esistono già strumenti concreti in grado di rispondere a queste esigenze in modo innovativo, efficace e integrato. La riabilitazione digitale non è più una possibilità futura: è una necessità attuale per costruire un sistema sanitario più efficiente, inclusivo e orientato ai dati. DigitalRehab si pone come protagonista in questo cambiamento, offrendo soluzioni all’avanguardia che rendono la riabilitazione digitale accessibile e personalizzata, per migliorare concretamente la qualità della vita dei pazienti e supportare i professionisti della salute.

 

 

References:

  1. Zeng, Xianwei MDa,b; Su, Maoquan MDb; Li, Huiliang PhDc. Editorial: Opening a new era in aging and rehabilitation research. Journal of Aging and Rehabilitation 1(1):p 1-3, March 2024. | DOI: 10.1097/jagr.0000000000000002
  2. World Health Organization. Rehabilitation [Internet]. Geneva: WHO; 2023 [cited 2025 Jul 21]. 
  3. Levasseur M, Carrier A. Do rehabilitation professionals need to consider their clients’ health literacy for effective practice? Clin Rehabil. 2010 Aug;24(8):756-65. doi: 10.1177/0269215509360752. Epub 2010 Jun 11. PMID: 20543020; PMCID: PMC3586249.
  4. Arntz A, et al., Technologies in Home-Based Digital Rehabilitation: Scoping Review. JMIR Rehabil Assist Technol. 2023 Jul 27;10:e43615. doi: 10.2196/43615. PMID: 37253381; PMCID: PMC10415951.
  5. Sumner J, et al.,Artificial intelligence in physical rehabilitation: A systematic review. Artif Intell Med. 2023 Dec;146:102693. doi: 10.1016/j.artmed.2023.102693. Epub 2023 Nov 2. PMID: 38042593.
  6. PharmaStar. (2023). Magazine 17: Digital Medicine.
  7. Laver, K., et al. (2024). Real‑time video telerehabilitation shows comparable satisfaction and similar or better attendance and adherence compared with in‑person physiotherapy: A systematic review. Journal of Physiotherapy, 70(3), 181–192.

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